Descrizione
Responsabile GIS: Rosanna Di Giulio, 3494403051La presente proposta di trattamento logopedico si basa sull’osservazione della natura multifattoriale della disfonia collegata a MRGE ed LPR.
“Koufmann (1991) ha portato alla ribalta il reflusso laringo-faringeo al punto che oggi è considerato uno dei fattori più importanti nella genesi dei disturbi vocali".
Rammage e collaboratori (2001) giungono addirittura a considerare il LPR come "una delle quattro piattaforme su cui si basa l’intera fisiopatologia della disfonia” .
Secondo Lechien invece, “Sempre più studi sospettano che la deiscenza delle cellule epiteliali, i microtraumi, gli infiltrati infiammatori, lo spazio di Reinke, secchezza delle mucose e ispessimento epiteliale sono probabilmente responsabili della raucedine correlata al reflusso e della compromissione della qualità della voce”
Aggiungiamo a questa riflessione sulla stretta relazione tra la presenza di sintomi di MRGE e LPR e la sintomatologia disfonica, le seguenti CONSIDERAZIONI:
1) LINGUA E OSSO IOIDE
Grazie alla stretta e ancestrale relazione esistente tra lingua e ioide mediante la membrana ioglossa e conseguentemente mediante la muscolatura linguale estrinseca in particolare, per lo genioglosso e l’ioglosso, una corretta posizione della lingua a riposo e in deglutizione determina un corretto bilanciamento dell’osso ioide rispetto al cranio e su tutti gli assi posturali. Difatti, la membrana sopra citata costituisce un unicum col setto linguale dal quale diparte l’intera muscolatura: questo evidenzia dunque una connessione profonda tra le parti. Secondo quanto descritto, ciò influisce decisamente sia con la stimolazione del muscolo cricofaringeo che con il riposizionamento di tutta la scatola laringea, sospesa all’osso ioide dalla membrana tiroioidea, per l’attivazione della muscolatura sovra e sottojoidea.
2) MASTICAZIONE
Gli esercizi che stimolano una corretta dinamica masticatoria hanno una connessione sia con la corretta attivazione della peristalsi esofagea sia con il corretto posizionamento e allineamento dell’osso ioide quest’ultimo grazie all’intima connessione tra lingua, mandibola e ioide ancora una volta fornita dalla muscolatura specifica che mette in relazione le tre componenti: ventre posteriore del digastrico, genioglosso e i muscoli costituenti il pavimento linguale. L’ effetto conseguente, anche in questo caso, coinvolge il riposizionamento della laringe e l’attivazione del muscolo crico faringeo.
3) ATTIVAZIONE LARINGEA
L’utilizzo strategico di alcuni esercizi a vocal tract semi occluso (SOVTe), con particolare riferimento al suono N e Ng prolungati, consentono grazie a tale emissione sonora la stimolazione simultanea e sinergica della muscolatura dei costrittori faringei, con particolare interessamento del costrittore inferiore nella sua pars fundiformis o muscolo cricofaringeo, della lingua -la cui posizione in allungamento risulta necessaria all’articolazione stessa del suono N ed NG- e della muscolatura intrinseca della laringe.
4) DIAFRAMMA e SEI
E’ possibile lavorare con esercizi di respirazione diaframmatica per migliorare il tono dello Sfintere Esofageo Inferiore (SEI) come già descritto da alcuni Autori A questa riflessione aggiungiamo la necessità di coinvolgere, attraverso degli esercizi di stretching diaframmatico statico e dinamico, anche la giusta attivazione dell’angolo di His, espressione dell’attività sfinteriale di tutto il giunto gastro esofageo.
5) POSTURA
La corretta motilità esofagea e degli sfinteri esofageo superiore e inferiore non può prescindere da un corretto allineamento posturale con particolare riferimento alla catena inspiratoria anteriore, che coinvolge lingua, laringe, esofago, diaframma e stomaco. Qualunque alterazione nel senso di accorciamento di alcuni distretti di questa catena può influire negativamente sulla motilità esofagea e sull’azione di difesa e protezione delle mucose esofagea e laringea esplicata dagli sfinteri inferiore e superiore.
L’EFFETTO CASCATA
In relazione a tali considerazioni, il protocollo realizzato suggerisce la possibilità di azionare in modo virtuoso e sinergico tutti i distretti muscolari della catena inspiratoria la cui alterazione può favorire la comparsa di reflusso gastro esofageo e/o laringo – faringeo. Questa caratteristica di agire sui vari punti critici ottenendo un effetto sulle funzioni sfinteriche superiori e inferiori, è ciò che abbiamo definito “effetto cascata”
Obiettivi
Lavorare sinergicamente su più distretti muscolari della catena inspiratoria mediante esercizi miofunzionali e vocali associatiProfessionisti coinvolti
Dott.ssa Milena d'Aniello LogopedistaDott.ssa Federica Avolio Logopedista